Wabi Sabi Cyber 4. Cultura e subculture del Giappone contemporaneo

Bologna, 11 ottobre 2011 ore 15-19
giornata di studi cura di Giorgio Amitrano e Matteo Casari
in collaborazione con Ambasciata del Giappone, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Università degli Studi di Napoli L'Orientale

Wabi Sabi Cyber – Cultura e subculture del Giappone contemporaneo giunge nel 2011 alla sua quarta edizione. Dopo i primi tre incontri, tenutisi a Napoli, quest’anno la giornata di studi sarà ospitata a Bologna.
Wabi Sabi Cyber4 prosegue l’indagine sulla cultura giapponese contemporanea e i suoi linguaggi: un mosaico di arti, professioni, fenomeni di costume e innovazioni che non cessano di stupire gli osservatori occidentali.

Società, musica, cinema, moda, manga e anime i temi attraverso i quali esplorare il presente del Giappone, un presente che sempre più appartiene anche al resto del mondo.    

Dall’avvento televisivo delle prime serie animate giapponesi, giunte in Italia a partire dagli anni ’70, l’affermazione della cosiddetta J-culture è stata inesorabile, acquistando costantemente nuovi appassionati e cultori ed espandendosi a tutti i settori della vita quotidiana.
Un immaginario comune, che travalica i confini nipponici per abbracciare buona parte del pianeta, si è così formato e diffuso in modo capillare.    

La quarta edizione proporrà approfondimenti su temi mai toccati negli anni passati, come i robot, il j-pop e i canali tematici per gli anime su web TV e digitale terrestre – fenomeno di assoluta attualità – e aspetti del cinema, del manga e della moda ancora inesplorati.   

Programma:

  • ore15
    Saluti istituzionali

Prima sessione, presiede Giorgio Amitrano

  • ore 15.15
    Alessandra Castellani
    Gothic lolite, ideale femminile e occidentalismo nel Giappone contemporaneo

    Quale eclettico sviluppo del gothic e della crisi economica che infligge il Giappone a metà anni Novanta nascono le gothic-lolite, che rappresentano a livello visivo l'apoteosi dei codici adolescenziali e preadolescenziali femminili. Sono ragazze che rappresentano e mettono in scena sia il lusso sia la debolezza in una epoca costretta a ripensare le categorie del consumismo e del ruolo assegnato alle donne, in una società fortemente patriarcale, il cui sviluppo si era fondato sulla figura del sarari man, dell'uomo impiegato.Lo stile gothic lolita, però, viene a sua volta ripreso e diviene un punto di riferimento anche per molte ragazze occidentali, che raffigurano se stesse tramite quei codici visivi e culturali giapponesi che interpretano la frivolezza rococò e l'ideale femminile vittoriano. Sotto certi aspetti le gothic lolite sono una ironica e bizzarra rivincita sull'orientalismo.

    Alessandra Castellani
    Antropologa, esperta di culture giovanili, insegna al corso di Fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. È autrice, tra l’altro, di Mondo biker. Bande giovanili su due ruote (Donzelli, 1997); I ragazzi di Tokyo. Le poetiche zen di una metropoli (Liguori, 1997); Piacevole è la notte. Cultura e mercato dell’intrattenimento notturno (Manifesto Libri, 2003); Estetiche dei ribelli per la pelle. Storia e cultura dei tatuaggi (Costa & Nolan, 2005) e Vestire degenere. Moda e culture giovanili (Donzelli, 2010).

  • ore 15.35
    Giorgia Caterini   
    Oltre la maschera. Il lato oscuro di Lolita
    Dal Paranormale allo Slasher, fino al Torture Porn. Il doppio ruolo di vittima e carnefice incarnato dalla donna nell’immaginario del cinema horror giapponese.

    Giorgia Caterini   
    Nata a Roma (1978). Dal 2002 è direttore didattico presso la Scuola Internazionale di Comics di Roma e si occupa degli scambi culturali con scuole estere come l’ICAIC dell’Havana e la Tokyo Animator Gakuin di Tokyo. Nel 2007, assieme a Midori Yamane, fonda la Neko no Ashi, agenzia di intermediazione culturale volta a connettere il mercato del manga a quello del fumetto occidentale. Nel 2010 ha pubblicato il saggio Japan Horror per la Tunuè, una lettura della società giapponese tramite la lente fornita dal cinema dell’orrore. Collabora con DeAgostini in qualità di redattore e tutor all’interno della sezione manga e anime del portale Artcafè. Per la rivista Shinigami cura la rubrica Tokyo Hostel, uno sguardo sul cinema estremo nipponico.

  • ore 15.55
    Valerio Mattioli   
    The land of the rising noise

    Il Giappone è patria di un mercato discografico immenso, secondo solo a quello degli Stati Uniti. Eppure i caratteri che connotano l’universo musicale nipponico restano ancora sfuggenti, e in molti casi poco compresi al di fuori dei confini asiatici. Il Giappone è uno dei pochi casi in cui le suggestioni musicali provenienti dall’Occidente sono state rilette in maniera originale e senza complessi di inferiorità, portando a risultati per nulla derivativi e del tutto slegati dagli standard angloamericani di riferimento.

    Valerio Mattioli   
    Nato a Roma, è giornalista per il magazine “XL” del quotidiano “La Repubblica” e redattore del mensile “Blow Up”. Ha curato la sezione musicale dell’inserto Queer del quotidiano “Liberazione”, e suoi saggi sono apparsi per gli editori Laterza, Manifestolibri e Meltemi. Collaboratore della rivista d’arte “Nero”, è autore del libro Noisers – Tracce, percorsi e geografie del nuovo rumore USA (Tuttle 2009).



Pausa
 
Seconda sessione, presiede Matteo Casari

  • ore 16.30
    Carlo Cavazzoni
    Lo sviluppo dell’animazione giapponese in Home Video nel mercato italiano. Dai VHS d’importazione degli anni ’90 alle Web TV e al Digital Delivery

    Il pubblico italiano ha potuto conoscere molte produzioni animate giapponesi già dagli anni ’70 grazie alla televisione generalista, in particolare privata. L’affermazione del VHS come standard per l’Home Video ha permesso di ampliare ulteriormente l’offerta di anime aprendo un nuovo mercato specializzato. Il nuovo orizzonte, nella diffusione di anime in Italia, è rappresentato oggi dai sempre più numerosi canali tematici messi a disposizione delle Web TV e dai canali del digitale terrerstre.

    Carlo Cavazzoni
    Titolare di Dynit, una delle compagnie leader in Italia nel campo dell’animazione giapponese, forte di licenze quali Mobile Suit Gundam, Neon Genesis Evangelion, Sailor Moon. Annovera tra i suoi maggiori successi anche l’edizione DVD e Blu-Ray di diverse serie e lungometraggi animati quali:  Inuyasha, Hello Kitty e Akira.Dynit si occupa inoltre di acquisizione di licenze e produzione di articoli dedicati all’entertainment, al gift e al toys.



  • ore 16.50
    Gianluca di Fratta
    La carne e lo spirito. Il nuovo linguaggio del corpo meccanico nei robot anime

    Dalla risonanza alla possessione meccanica, dall’orgasmo al femminino robotico, dalla comunicazione neurale alla xenoglossia, un excursus sulle nuove ipotesi del robot anime.

    Gianluca di Fratta
    Nato a Caserta (1974), si occupa di storia e cultura del fumetto e cinema di animazione giapponese su cui ha scritto saggi e articoli in riviste scientifiche e in volumi accademici. È autore, oltre che di vari saggi, dei libri Il fumetto in Giappone. Dagli anni Settanta al 2000 (L’Aperia, 2005) e Robot. Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi (L’Aperia, 2007) e curatore dell’antologia Goldrake 30. Antologia di racconti robotici (La Torre, 2009). Nel 2008 ha fondato la rivista Manga Academica. Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese (La Torre, 2008) ed è curatore di TecaManga, il database degli studi accademici sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese.

  • ore 17.10
    Susanna Scrivo  
    Omosessualità e transgenderismo nei manga

    I manga ricoprono una fetta consistente del mercato mondiale del fumetto, e parte del loro successo è dovuto all’ampia scelta di generi trattati e al vastissimo e variegato target di lettori. In questo quadro è arduo distinguere nel dettaglio i manga che trattano le tematiche glbt o che hanno in sé anche un vago riferimento a una qualche ambiguità sessuale, da un ipotetico «resto» della produzione fumettistica giapponese scevra di riferimenti alla sensualità. È però possibile ricercare nella tradizione culturale giapponese i motivi di questa quasi onnipresenza e disinvoltura nel trattare tali temi, e nel contempo analizzare le condizioni culturali che hanno portato e tuttora portano a una produzione di manga glbt così sui generis, che va dalla nascita stessa dello shōjo manga, alla sua ramificazione in sottogeneri come lo shōnen ai e lo yaoi, allo yuri, alle riviste degli anni ’70.

    Susanna Scrivo
    Nata a Catania, si è laureata presso l’Università di Napoli “L’Orientale” con una tesi sulla letteratura giapponese contemporanea. Ha frequentato per un anno la Sophia University di Tokyo, tornando in Giappone in altre occasioni. Dal 2005 lavora come traduttrice di manga, collaborando con diverse case editrici specializzate. Ha curato, insieme a Roberta Ponticiello, il volume Con gli occhi a mandorla - Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti (Tunué, 2005) ed è autrice dei volumi Nuvole e arcobaleni – Il fumetto GLBT (Tunué, 2009), Heidi, la bambina delle Alpi (Iacobelli, 2009) e Rumiko Takahashi, la regina dei manga (Iacobelli, 2010).

  • ore 17.30
    discussione finale con tutti i relatori

Aula Prodi, Piazza S. Giovanni in Monte, 2 Bologna

Ingresso libero

Wabi Sabi Cyber 4 - Nipponica 2011